Tratto dall'articolo:
"Vinujah è una degli otto narratori migranti che fanno parte del progetto "Lecce a Passo Migrante", ideato e realizzato da Slow Active Tours, tour operator che organizza visite guidate nei luoghi della città abitati e frequentati, ora o in passato, dagli immigranti. Un modo per guardare con occhi nuovi alcuni scorci del centro storico e del quartiere San Pio. A prestare gli occhi sono proprio loro, gli stranieri stessi, diversi per età, origini e storia, che si raccontano e raccontano come Lecce sia diventata, nel giro di vent'anni, una città multietnica.
La passeggiata comincia a Porta Rudie, crocevia simbolico, da dove sono entrati gli immigrati e da dove se ne sono andati gli emigranti, che prendevano da qui i pullman destinazione Germania. Imboccando via Santa Maria del Paradiso ci si addentra nelle Giravolte, cuore del centro storico in cui le stradine giocano a ricorrersi, formando volute urbanistiche simili a quelle barocche. Di fronte al Fondo Verri, un poster resiste su un muro dagli anni Novanta: raffigura una lampadina sovrastata dalla parola Luce. «È incredibile che sia rimasta sempre lì - dice Vinujiah - anche perché fu attaccata con acqua e farina dai senegalesi. A loro ricorda l'illuminazione di quel quartiere che solo in quegli anni ebbe la luce pubblica».
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L'ultima tappa è piazza Dante, che l'architetto Afro Carpentieri ha ristrutturato qualche anno fa, colorandola con mosaici vivaci fatti di vetro e altri materiali riciclati. Un luogo simbolico per iniziare, un altro per finire. Questa piazza, infatti, ha visto giocare insieme bambini dal colore di pelle diverso, ma uguali nel suono spensierato di una risata. «Non mi sono mai sentita discriminata, sono sempre stata ben accolta e ho più amici italiani che stranieri», conclude Vinujah, zaino in spalla e pronta per un'altra passeggiata migrante."