Palermo è una delle città più importanti del Mediterraneo, un crogiolo di lingue ed etnie diverse che nel corso dei secoli si sono qui avvicendate. 

Ognuna delle quali ha lasciato una traccia inconfondibile del suo passaggio. Ciò è visibile soprattutto nel centro storico, uno dei più grandi e variegati d’Europa, da cui spicca La Cattedrale di Palermo, un esemplare connubio di stili che qui convivono a testimonianza della molteplice natura della città.
Potreste decidere di passare un weekend a Palermo o scoprirla di passaggio con uno dei nostri tour:

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Cosa vedere a Palermo 

Abbiamo preparato una lista con le cose da non perdere a Palermo per godere appieno delle bellezze di quest’affascinante metropoli del sud, ma dal forte sapore internazionale. Perché non decidere di dedicare una giornata a scoprirne le bellezze?

  • Cattedrale di Palermo;
  • Quattro Canti;
  • Piazza Pretoria;
  • Piazza Bellini.

E ora partiamo insieme alla scoperta dei luoghi più suggestivi di Palermo!

Cattedrale di Palermo

Visitare la storica Cattedrale di Palermo è come sfogliare un manuale di storia dell'arte dei popoli che hanno dominato il Mediterraneo. Nonostante la coesistenza di più elementi prevale il gusto normanno, al quale sono state aggiunte delle modifiche successive.
Nonostante ciò l’armonia della struttura si contrappone all’imponenza architettonica con cui si mostra agli occhi dei visitatori che rimangono affascinati dalla facciata riccamente decorata, oggi come allora. 

Piazza Vigliena

Piazza Vigliena è il centro nevralgico di Palermo, uno snodo principale da cui partire per visitare la città.  La Piazza infatti, più comunemente conosciuta come Quattro Canti, è una bomboniera incastonata nel centro storico di Palermo. Simbolo dei Vicerè spagnoli, è una piazza dalla forma ottagonale in cui si incontrano le principali arterie cittadine: Via Maqueda e Via Vittorio Emanuele.
Agli angoli della piazza si affacciano 4 edifici seicenteschi, le cui facciate, diametralmente opposte, sono finemente decorate su tre livelli con statue e raffigurazioni strettamente collegate. La teatralità del luogo ne fa una delle piazze più fotografate di Palermo.

Piazza Pretoria

Poco più avanti troviamo Piazza Pretoria, la Piazza della Vergogna per i palermitani, a causa della presenza delle statue nude poste di fronte al Monastero di Santa Caterina. La Piazza risale al Cinquecento ma nonostante ciò sembrerebbe che la vergogna non faccia riferimento solo al pudore dell’epoca. 
Si racconta infatti che il Senato di Palermo abbia sborsato una cifra inaudita per l’acquisto della fontana, nonostante la popolazione  stesse vivendo un periodo di forte crisi dovuto all’avanzare incessante di epidemie e carestie. 
La splendida fontana, realizzata interamente in marmo di Carrara e di Billiemi, è adornata da 8 statue decorative e da vari personaggi leggendari come Sirene, Nereidi e Tritoni, da divinità romane e da figure appartenenti alla mitologia. 
L’intera struttura, racchiusa da una monumentale cancellata in ferro battuto aggiunta nella seconda metà dell’Ottocento, è costituita da un’alternanza di piani e scalinate che contribuiscono a creare un complesso architettonico molto scenografico e di indubbia bellezza.

Piazza Bellini

Costeggiando sulla destra Palazzo Pretorio si giunge rapidamente a Piazza Bellini sulla quale si affacciano la Chiesa di San Cataldo, intreccio di stili orientaleggianti e occidentali, facilmente riconoscibile per la cupola rossa in alto, e la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, un delizioso gioiello che custodisce un ricco patrimonio di mosaici bizantini. Per i palermitani è nota come “La Martorana” perché la tradizione affida alle monache benedettine del convento vicino, la nascita della gustosissima "frutta martorana”

Cosa fare a Palermo - la proposta di Slow Active Tours

Una volta scoperte le meraviglie e i luoghi simbolo di Palermo, è arrivato il momento di entrare nel vivo di questa antichissima città affacciata sul mare.
Per questo motivo abbiamo preparato un elenco con le cose da fare a Palermo che non potrai assolutamente perdere!

  • Teatro Massimo

    Il Teatro Massimo rappresenta senza dubbio, uno dei simboli della cultura siciliana. L’imponente struttura esterna, in pieno stile neoclassico, è costituita da un’enorme cupola e dalla monumentale scalinata da cui si accede accolti da un trionfale tripudio di specchi, marmi e legni intarsiati.
    L’esterno del Teatro presenta un pronao corinzio, ai cui lati fronteggiano due leoni in bronzo che raffigurano le allegorie della Tragedia e della Lirica. L’intera struttura è sovrastata da un’imponente cupola emisferica che poggia su un reticolo, il quale, grazie a dei rulli, consente gli spostamenti, dovuti alla variazione di temperatura, alla struttura metallica.

  • Teatro Politeama

    La sua monumentale struttura ricorda quella di un tempio greco e la sua caratteristica forma circolare riporta la memoria al suggestivo Pantheon di Roma. Ma i riferimenti classici non finiscono qui perché gli occhi del visitatori sono rapiti da una monumentale quadriga bronzea con il Dio Apollo a sormontare l’arco del suo ingresso.
    Originariamente la struttura era all’aperto, simile ad una classica arena romana, la copertura in metallo infatti fu realizzata qualche anno più tardi l’inaugurazione.

  • Santuario di Santa Rosalia

    Per i palermitani la ‘nchianata della Santuzza, una sorta di pellegrinaggio verso il Santuario di Santa Rosalia sul Monte Pellegrino, è una delle cose da fare almeno una volta della vita. 
    Ciò dimostra l’amore incondizionato che i palermitani nutrono per la patrona della città Santa Rosalia, appunto. La costruzione della chiesetta nei pressi della grotte dove furono ritrovati i resti della Santa, rappresenta uno dei più limpidi esempi di devozione e spiritualità.

  • Cattedrale di Monreale

    Costruita nel 1172 secondo la volontà di Guglielmo II d’Altavilla sorge a soli da 10 km da Palermo, ma rappresenta una tappa fondamentale per chi volesse visitare la città percorrendo un itinerario arabo-normanno. La Cattedrale infatti, elevata successivamente a basilica minore, è famosa in tutto il mondo per i bellissimi mosaici bizantini che sono custoditi all’interno come la rappresentazione del Cristo Pantocratore raffigurato sull’abside interno.

  • Palazzo dei Normanni

    Il Palazzo dei Normanni è la residenze reale più antica d’Europa e, attualmente, è la sede dell’Assemblea regione siciliana. Al suo interno è custodito un gioiello di rara bellezza: la Cappella Palatina, voluta dal primo re normanno del regno di Sicilia, Ruggero II d’Altavilla, che la utilizzò come cappella privata. Del suo straordinario aspetto originario non è rimasto nulla perché con successive modifiche si decise di inglobare le differenti strutture in un unica chiesa. La tradizione bizantina infatti prevedeva che l’abside fosse rivolta ad oriente e quindi rappresentava una struttura a sé. Nonostante oggi appaia come un blocco unico, all’interno è possibile riconoscere due chiese distinte: una chiesa bizantina rivolta ad oriente, a pianta quadrata, su cui poggia una classica cupola emisferica e una chiesa latina rivolta ad occidente, a tre nevate separate da dieci colonne. Non solo, ma la presenza di iscrizioni sia in latino sia in greco suggerisce come al tempo dei normanni le due componenti religiose coesistessero. Una struttura poliedrica alla cui realizzazione hanno lavorato artisti di origine diversa, come evidenziato dai pavimento decorato con dei mosaici di pietre preziose di evidente gusto arabo. Proprio i mosaici rappresentano l’elemento più sorprendente della Cappella Palatina. Essi sono formati da due lastre di vetro che avvolgono una preziosissima lamina d’oro per dare risalto alla figura del Creatore e alla sua Parola. Il Creatore che qui troviamo raffigurato nell’abside mentre con la mano sinistra tiene aperto il libro della Bibbia e con la destra benedice l’osservatore. 

    Di notevole importanza è il soffitto della Cappella Palatina realizzato utilizzando una struttura auto reggente con tavole in legno provenienti da abeti dei Nebrodi. Qui sono raffigurati 750 dipinti con le raffigurazioni dei piaceri del paradiso derivanti dall’iconografia islamica. 
    Un monumentale candelabro monolitico è l’elemento più sorprendete della Cappella. Si tratta di un blocco di marmo bianco, diviso in cinque ordini, che poggia su quattro raffigurazioni di leoni, simbolo dei normanni. Al centro la raffigurazione del Cristo mentre ai suoi piedi troviamo la figura di uomo con abiti ecclesiastici, secondo molti è Ruggero II che commissionò l’opera. Esso viene ancora oggi utilizzato il giorno di Pasqua quando il sacerdote legge tradizionalmente il Vangelo con la luce del cero posto sopra di esso. 

  • La Kalsa

    Visitare la Kalsa vuol dire sfogliare l’album dei ricordi di Palermo, una cartina tornasole che permette di leggere e interpretare la città viaggiando tra le origine e la storia di origine della cultura palermitana. 
    Questo antichissimo quartiere arabo infatti, è stato per diversi secoli il centro politico economico della città. Il tutto è custodito tra i luoghi simbolo del quartiere come Palazzo Mirto e Palazzo Abatellis.

    Palazzo Mirto infatti, era la dimora della famiglia normanna più antica del Mezzogiorno, parliamo ovviamente dei Filangeri Conti di san Marco. Motivo per il quale non sorprende l’interno sfarzosamente arredato. Gli arredi infatti, coprono un vasto periodo che va dal Seicento all’Ottocento e variano per gusto e provenienza geografica come gli scenografici lampadari in vetro di Murano o i pannelli abilmente decorati in oro provenienti dalla Cina. Completano gli interni poi, anche numerosi strumenti musicali di grande pregio come un pregiato pianoforte  viennese della seconda metà dell’Ottocento;

    Palazzo Abatellis pregevole esempio d’architettura gotica-catalana, è oggi sede della Galleria Regionale della Sicilia tra le cui sale trovano posto pregevoli opere d’arte provenienti da donazioni, acquisizioni e da altri palazzi di Palermo.  Tra queste l’opera di maggiore pregio è sicuramente l’Annunciata di Antonello da Messina, pregevole dipinto ad olio realizzato nel 1475. In esso ammiriamo la raffigurazione della Vergine colta nell’attimo in cui l’interlocutore è posto davanti alla sua figura avvolta da un drappeggio che le incornicia il giovane volto. Gli storici dell’arte hanno fatto notare come la posa, leggermente di lato, derivi dai modelli fiamminghi con cui l’artista venne in contatto in Italia. L’opera, dalla dolce naturalezza derivante dalla delicata gestualità della figura, è considerata uno dei più grandi esempi di pittura rinascimentale italiana.

     

Sagre e Feste Popolari di Palermo

Se vi trovate a Palermo nel mese di luglio non potete assolutamente farvi scappare u fistinu. Si tratta del Festino in onore di Santa Rosalia, patrona di Palermo, che si celebra dal 10 al 15 luglio e per tutto il mese di settembre. Fin dal passato ha rappresentato una delle feste religiose più importanti dell'isola tanto da essere riconosciuta ufficialmente cone patrimonio immateriale dell'Italia. Molto suggestivo è il carro trionfale, costruito anno per anno, che la sera del 14 luglio ospita la statua della Santuzza, come viene affettuosamente chiamata la Santa dai palermitani. Il 2024 sarà un anno molto particolare perché si celebrerà il festino numero 400, e l'attesa per questo evento si fa già attendere in città. Fin dal 1624 infatti, la popolazione ricorda la liberazione della città dalla peste, avvenuta per intercessione di Santa Rosalia.
A settembre invece, è consuetudine fare l'acchianata sul Monte Pellegrino, un percorso di 4 km che i fedeli percorrono a piedi la notte tra il 3 e il 4 settembre.


Piatti Tipici di Palermo

La tradizione gastronomica di Palermo è strettamente legata alla tradizione dei popoli che l'hanno abitata. Un intreccio di storie e tradizioni che abbiamo approfondito in questo articolo
Palermo vi aspetta per un pieno di arte e gusto!