La Reggia di Caserta, uno degli edifici storici più importanti del Barocco italiano, sorge a soli 40 minuti da Napoli ed è facilmente raggiungibile in macchina o in treno.

Visitare la Reggia di Caserta è davvero semplice, continua a leggere la nostra guida per avere maggiori informazioni. Può essere infatti, l’occasione per arricchire al meglio la vostra vacanza con uno dei nostri tour.

La Reggia di Caserta: dal sogno di Carlo al progetto vanvitelliano

La Reggia di Caserta è stata progettata nella seconda metà del XVIII secolo dall’architetto campano Luigi Vanvitelli, ritenuto già all'epoca uno dei più importanti interpreti del barocco, su precise indicazione del Re di Napoli Carlo di Borbone.
Il giovane monarca spagnolo infatti, salito al trono appena diciottenne, avviò una politica di forte rinnovamento di un regno gravemente segnato da due secoli di dominazione straniera.
Il suo progetto, destinato a cambiare le sorti dell’intero territorio, prese avvio con l’acquisto del feudo della vicina Caserta. Egli desiderava una struttura in armonia con gli ambienti circostanti e che portasse benefici all'intero territorio casertano per fare del nuovo Palazzo, il simbolo tangibile del suo potere illuminato.
I lavori iniziarono il 20 gennaio 1752, giorno del trentaseiesimo compleanno del re, con la posa della prima pietra di una struttura che coinvolgeva l’intero territorio casertano, come dimostra la realizzazione dell’Acquedotto Carolino che forniva acqua non solo alla Reggia, ma anche alla zone circostanti.
Quando re Carlo fu costretto a tornare a Madrid per succedere al fratello sul trono di Spagna, e con la successiva morte dell’architetto Luigi Vanvitelli nel 1773, vi furono dei gravi rallentamenti. Dopo alcuni mesi di stallo, la direzione del grande cantiere venne affidata al figlio di Luigi, Carlo Vanvitelli, il quale portò avanti le idee del padre malgrado alcuni ridimensionamenti dovuti alla crisi del Regno. I lavori proseguirono per diversi anni fino alla conclusione della Reggia nel 1845, ed è considerata oggi l’ultimo grande esempio di architettura barocca italiana.
Agli inizi del ‘900 la Reggia divenne proprietà del demanio statale dopo essere stata acquisita dai Savoia a seguito dell’Unità d’Italia.

Cosa vedere in un giorno alla Reggia di Caserta

Abbiamo preparato una lista con le migliori cose da vedere nella Reggia di Caserta per godere in serenità delle sue bellezze. Potrebbe essere l’occasione per una vacanza a piedi tra i tesori di Napoli, i capolavori della Costiera Amalfitana e lo scrigno naturale del Cilento. Grazie alle incommensurabili bellezze al suo interno, la Reggia di Caserta è considerata una delle residenze reali più belle del mondo:

  • Palazzo Reale
  • Parco Reale
  • Giardino Inglese
  • L'Acquedotto Carolino

E ora partiamo insieme alla scoperta dei segreti più incredibili della Reggia di Caserta!

Palazzo Reale

Ciò che ancora oggi ammiriamo è il frutto del genio dell’architettura Luigi Vanvitelli a cui fu affidato il compito di progettare una residenza che testimoniasse la grandezza della famiglia reale. 
Per farlo dovette affrontare il problema dell’organizzazione di spazi immensi, senza però la possibilità di aver alcun confronto con gli edifici dell’epoca. Vanvitelli, considerando le esigenze del re e della famiglia reale, ideò una struttura innovativa distribuita su più piani, percorribile attraverso le numerose scale, sia in orizzontale sia in verticale.
Tutti aspetti che si allineano in netta contrapposizione alla struttura della facciata esterna che appare lineare e poco appariscente. Il visitatore è perciò confuso alla vista dei due ambienti e rimane, ancora oggi, rapito dalle forme imprevedibili.
Varcato l’imponente portale d’ingresso, un abile espediente architettonico dirige gli occhi dello spettatore in un cannocchiale prospettico che termina nel Parco Reale. Un piccolo assaggio di ciò che verrà dopo perché il maestoso Scalone d’Onore vanvitelliano riporta l’attenzione del visitatore all’immensa struttura architettonica, accompagnandolo verso gli Appartamenti Reali. 
A capo di essi vi sono tre sculture, due di esse rappresentano il Merito e la Verità, le qualità richieste al sovrano per ben governare. Al centro è rappresenta la Maestà Regia, cioè lo stesso Carlo di Borbone, solennemente avvolto da un drappeggio e raffigurato con la corona reale saldamento sul capo e un scettro dotato di un occhio aperto con il quale domina e controlla l’intero Regno.
Ogni ambiente è un trionfo di ori e stucchi, suggellati dalla presenza di preziosi busti di sovrani del Regno e graziose raffigurazioni di divinità.
Visitare la Reggia di Caserta è un tuffo in quell’epoca, il ‘700, che qui trova la sua espressione più elevata in Italia. 

Parco Reale

Teatralità, illusione, meraviglia e incanto dei sensi, sono questi gli elementi del giardino barocco, ideato da Luigi e portato a termine dal figlio Carlo. 
Realizzato secondo il volere del re e del suo successore Ferdinando IV, il progetto è la perfetta sintesi del modello rinascimentale italiano e le innovazione introdotte a Versailles dagli architetti francesi.
Il lungo asse centrale contribuisce alla formazione del cosiddetto “effetto cannocchiale” dando l’idea, subito dopo aver varcato l’ingresso principale, di un collegamento tra la Reggia e la vicina Napoli, unite invece, da un virtuosismo architettonico. 
Con la realizzazione del Parco il giovane re realizza il sogno di una struttura che si possa sviluppare in armonia con l’ambiente circostante. Un progetto sostenibile diremmo oggi, dal momento che l'acquedotto approvvigionava non solo la Reggia di Caserta, ma anche altri centri sparsi lungo il percorso idrico. Prima di arrivare al Parco infatti, alcuni rami dell’acquedotto raggiungevano altri centri abitati del territorio, altri invece, come il Tronco di San Benedetto, servivano per potenziare la rete idrica di Napoli.
Ai lati del Parco si aprono altri spazi, immensi giardini, scorci selvaggi impreziositi da gustosi frammenti d’arte a formare un intrigo verdeggiante come nel caso del Giardino Inglese.

Giardino Inglese

Il Giardino Inglese fu costruito per volere della regina Maria Carolina e si colloca a completamento del sistema paesaggistico della Reggia di Caserta.
Il figlio di Luigi, Carlo, diede vita ad un giardino dal raffinato gusto romantico, di matrice inglese, e per questo dominato da elementi selvaggi, rovine e statue neoclassiche. Qui il gusto presente nei giardini dell’aristocrazia europea è influenzato dalle recenti scoperte di Pompei ed Ercolano, che contribuiscono alla creazione di un ambiente dalla forte carica onirica. Un elemento che è ben visibile nella scelta stilistica della Dea Venere, la cui figura sinuosa è ritratta mentre emerge dalle acque protetta, tutt'intorno, da felci e capelvenere. Agli occhi del visitatore appare di osservare la divinità in un raro momento intimo e, per non disturbare, continua il suo viaggio.

L'Acquedotto Carolino

L'acqua è la vera protagonista del sistema paesaggistico della Reggia di Caserta, non solo per gli effetti che sorprendono l’osservatore, oggi come allora. Ma per la raffinatezza stilistica dell’Acquedotto Carolino, un’opera di alta ingegneria che si articola attraverso un sistema di vasche all’altezza della cascata. 
Il progetto dire Carlo è ben più ampio, ed è reso possibile dalle ricerche dell'Architetto Luigi Vanvitelli che, non trovando il famoso acquedotto romano nelle vicenanze, dovette spostare la sua attenzione sui terreni del Duca di Airola dove finalmente trovò una fonte d'acqua tale da realizzare una struttura che approvvigionava la Reggia di Caserta e l'intera zona circostante.

Cosa fare alla Reggia di Caserta - la proposta di Slow Active Tours

La Reggia di Caserta è un luogo dove arte, scienza e paesaggio trovano un perfetto equilibrio. Ogni elemento è esaltato dalla vivacità architettonica della struttura che la rendono, nel suo insieme, un luogo unico da visitare lasciandosi guidare dal proprio istinto.

Ecco un riepilogo delle nostre proposte di tour individuali in Campania:

Quindi cosa aspettate? Zaino in spalla e si parte!