Il piccolo borgo pugliese di Acaya è una frazione del Comune di Vernole distante circa 10 km da Lecce. Realizzato nel 1500, è il solo modello di cittadella fortificata, dalla chiara impronta rinascimentale, esistente nel Sud d'Italia.
Il borgo di Acaya: esempio di città medievale in Puglia
Questo gioiellino di architettura militare, che si estende in parte lungo la costa adriatica (dista dal mare circa 5 km) in parte verso il capoluogo salentino, è il simbolo del potere feudale che in quell'epoca si sviluppò nella regione.
Originariamente, in epoca medievale, Acaya era costituita da un solo casale neanche troppo grande che si chiamava Segine. Il luogo fu trasformato nel XVI sec. dal barone-architetto Gian Giacomo Acaya (da qui il nome del borgo) ed ex ingegnere di Carlo V, divenendo per oltre tre secoli, grazie anche all'ottima posizione strategica, una piccola città-fortezza.
Quello che fece il barone fu una vera e propria opera di fortificazione, un baluardo che serviva a proteggere la zona dalle frequenti incursioni turche, rimasto intatto e perfettamente visibile ancora oggi: venne edificata la cinta muraria presente tutt'intorno al centro che si andò ad aggiungere ai bastioni e ai baluardi del castello già presenti; inoltre venne scavato un grande fossato di modo che l'unico collegamento della struttura con la terraferma è costituito da un ponte levatoio.
Cosa vedere
Da visitare il castello a pianta trapezoidale, posto nella piazza centrale del borgo con i suoi due grandi torrioni adornati sulla cima da archetti e con all'interno un vasto cortile ed una scuderia nella quale ci sono i resti di un vecchio frantoio in pietra.
Lo stile "militare" dell'antico feudo lo si può invece constatare semplicemente passeggiando per le vie di Acaya. Il centro ha una sola porta d'ingresso, Porta Sant'Oronzo, con in cima la statua del santo collocata lassù dai successivi proprietari del feudo, i Vernazza; varcata l'entrata ecco le strade tutte parallele, della stessa lunghezza e tutte nella direzione da sud a nord: esse non sono, infatti, a "gomitolo" come quelle dei centri storici della stragrande maggioranza delle città italiane, ma dritte, ben distanziate le une dalle altre ed intersecanti tra di loro in modo orizzontale e verticale.
Le mura perimetrali del borgo sono rettangolari con tre baluardi, tutte costruite in pietra leccese; sopra c'è un camminamento destinato ai soldati che erano di ronda.
Oltre le mura
Da vedere, poi, la chiesa parrocchiale del XVI sec. dedicata alla Madonna della Neve, la torre campanaria e il campanile di epoca tardo-romanica. Nei dintorni della cittadina, immancabile è una visita alla Riserva Naturale de "Le Cesine", con incantevoli dune, una pineta, un'area lacustre ed una coltivata immerse nel profumo della macchia mediterranea.
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