Ad accompagnarlo infatti è venuto suo padre, ed insieme hanno scoperto le meraviglie che contraddistinguono la Valle dei trulli, il 'cuore' di Puglia.
Di seguito l'articolo originale di Edwin tradotto in italiano.

Scoprire la Puglia con Slow Active Tours

Un cammino che prevede varie tappe giornaliere attraverso il tacco d’Italia. Un desiderio che diventa realtà quando, insieme a mio padre, parto per scoprire la Puglia in cinque giorni.
Slow Active Tours ha organizzato per noi un viaggio che non vedevo l'ora di vivere da mesi. "La Puglia, ma non è piatta?", mio padre non sa cosa aspettarsi dal tipo di terreno e di percorsi, ha l’impressione che da questa parte d'Italia si possa solo scendere verso il mare..ma l'idea è di fare un bel trekking in Valle d'Itria!
E così iniziamo a camminare da Alberobello e terminiamo qualche giorno dopo ad Ostuni: scarponcini, zainetto in spalla ed occhi ben aperti per ammirare il nostro ingresso in Valle d'Itria.
In linea generale seguiamo questo percorso: Trekking in Puglia tra Valle d'Itria e Dune Costiere.
Il cuore verde della Puglia sarà il nostro parco giochi per i prossimi giorni.

Case-trullo, l'orgoglio della Puglia

La Puglia è la parte più orientale d'Italia, con Bari come suo capoluogo. Un'ora a sud di Bari c’è Alberobello, il luogo con la più alta concentrazione di 'trulli'. Queste casette tipiche con i tetti a punta sono famose qui e attirano migliaia di turisti.
Le centinaia di trulli nelle stradine ripide regalano un panorama speciale. Sembrano case di gnomi ma non lo sono: all'interno sono sorprendentemente grandi. Le piccole finestre scure fanno entrare poca luce e la temperatura è piacevole e costante grazie alle pareti spesse. Fresco d'estate, caldo d'inverno.
La cittadina è popolare, ancor di più da quando è stata aggiunta alla lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO. Gli alunni delle gite scolastiche e i turisti dall’Oriente affollano le scale fino alle cinque del pomeriggio in primavera. Ma non appena gli autobus ripartono e il sole al tramonto colora la bianca cittadina di arancione, si vede tutta un’altra Alberobello.
E dopo una bella serata ci ritiriamo presto nel nostro trullo: domani si va a Sud.

Trekking in Valle d'Itria

Il cuore Verde della Puglia

Primo giorno di trekking in valle d'Itria.
"Hai sentito quel rumore?" Non siamo ancora fuori dalla città ed intorno a noi è già tutto silenzioso. O meglio, ad ogni passo corrisponde una specie di fruscio in un mix di erba e rami secchi. Ci vuole un po’ prima di individuare l’origine di quel suono, e scopriamo che sono piccole salamandre che fuggono via. I nostri occhi le distinguono meglio man mano che avanziamo con i chilometri. Generalmente verdi, alcune sorprendono con sfumature di color arancio. Disturbate nella loro routine non possono rimanere a prendere il sole, e si infilano svelte tra i tanti muretti di pietra che ci hanno accompagnato fin qui.
Muri secolari, e come dappertutto qui si respira storia.
Camminiamo lungo un acquedotto di altri tempi, progettato per rifornire di acqua la città di Bari. Mandorli, abeti, ma soprattutto ulivi decorano l'ambiente circostante. Lentamente iniziano a formarsi goccioline di sudore sulle mie sopracciglia. Fa abbastanza caldo, ci sono circa 23 gradi, ma non si avverte tanto. Il vento viene fermato dagli alberi di ulivo, ed ogni tanto si vede un contadino lavorare silenzioso nella vastità dei campi. "Bon Giorno!", l’uomo si gira e lancia un’occhiata sorpresa verso i due, ugualmente sorpresi, 'vagabondi olandesi'.
La giornata procede inesorabilmente e in lontananza sembra sbucare una cima alpina innevata. Sbatto le palpebre ben tre volte per guardare meglio il punto bianco, e invece Martina Franca, la nostra destinazione finale della giornata, risplende nel sole del pomeriggio.
Questo annuncia una bella salita!

Trekking Organizzato in Valle d'Itria

Salamandre, serpenti e una volpe

Il sole dà il suo meglio nelle prime ore, le gambe si sentono molto bene dopo i 21 chilometri del giorno precedente, gli stessi che rimangono per arrivare oggi a Cisternino.
Questo trekking in Valle d'Itria promette sempre meglio.
Le foreste hanno lasciato il posto alle fattorie. Piccoli trulli nei campi bruno-rossastro.
La valle è invariabilmente popolata da ulivi e mandorli, ma anche da piante di carciofo (..cuori di carciofi fritti in olio d’oliva, mmmhh..gnam!), vigne (il vino bianco che si produce a Locorotondo è famoso in tutto il mondo) e tutti i tipi di alberi da frutto.
"Sento odore di fumo!" Sfortunatamente io non ho più il senso dell'olfatto, ma mio padre sì, e piuttosto buono. Sembra essere tempo di potatura degli ulivi, e mucchi di rami vengono tagliati dagli alberi, rastrellati sul lato e bruciati immediatamente. In Puglia sono abituati a questo, piccoli fuochi controllati bruciano sparsi.
"Una volpe!" Circa venti metri dopo di noi, un grosso esemplare di volpe attraversa il nostro sentiero. Restiamo in silenzio per l’eccitazione. Non me l’aspettavo, è così bella da vedere!
Vediamo anche un piccolo serpente sulla strada poco dopo: la giornata non potrebbe andare meglio. Oltre a tanta natura, finalmente ne vediamo gli abitanti.
Mangiamo i panini che abbiamo portato con noi in silenzio, aspettando e sperando in altre sorprese.

Muretti a secco - Valle d'Itria

Slow Active Tours

Il nome dice tutto, il tour operator Slow Active Tours organizza viaggi in cui non si è mai inattivi, ma dove la vita scorre lentamente.
Nel nostro caso abbiamo camminato tra 15 e 20 chilometri al giorno avendo tempo sufficiente per godere della Bella Vita italiana. Ben rifocillati, immergiamo i piedi stanchi nella piscina dell'hotel e restiamo pigri su una panchina del parco a guardare la gente che fa l’aperitivo il venerdì pomeriggio.
Oggi il programma prevede anche una visita con degustazione, presso la Masseria Brancati. Gli ulivi di 3000 anni vengono trattati con rispetto, gli antichi metodi di pressatura sono ancora visibili e ci vengono spiegati. Dopo gli assaggi, si va via ovviamente un po’ più pesanti. L’olio extra vergine è ora nel mio zaino: "Mai in frigo, o ti ammazzo!" mi dice Filippo, la nostra guida.
La descrizione del percorso trekking in Valle d'Itria è perfetta, un piccolo road-book con punti di interesse come i luoghi di rifornimento d'acqua, le attrazioni turistiche, ma soprattutto con la strada giusta, indispensabile. Utilizziamo inoltre un GPS per i rari casi dubbiosi, che in realtà mostrano solo che le indicazioni della Slow Guide sono impeccabili. Questo libretto, la Slow Guide appunto, viene utilizzato anche durante i viaggi in bicicletta, altra grande passione di Slow Active Tours.

Esperienza in Valle d'Itria

In Puglia si dorme e si mangia da Dio

È bello godersela - sia durante che alla fine di una giornata passata all’aria aperta. I primi tre giorni abbiamo divorato i nostri panini comprati al mattino sotto gli ulivi, seduti sui muretti a secco in pietra. Ma oggi arriviamo proprio all'ora di pranzo in una bella casa di campagna chiamata Lama di Galizia. Qui siamo attesi per una vasta degustazione di specialità locali. Vino, bruschette, formaggi, insaccati e cuori di carciofo, troppe da menzionare. Da questa posizione, con la vista del mare in lontananza, si sente il fruscio del vento tra i rami degli ulivi e nient’altro… La proprietaria Milena ci indica che hanno anche tre camere in formula B&B ed io e mio padre ci guardiamo l'un l’altro: rimarremmo qui per un bel pisolino! Ma lo 'sterrato' chiama, ed Ostuni è ancora a 10 chilometri e così, con lo stomaco pieno e un po' di malinconia voltiamo le spalle a Lama di Galizia.
Ostuni oggi è la nostra destinazione finale, e la 'Città Bianca' ci sta già guardando da lontano. Il suggerimento di Milena è di cenare all’Osteria del Tempo Perso, ed è ottimo. Come veri e propri 'signori' sappiamo come apprezzare le tipicità in questo ristorante speciale.
Il nostro viaggio si è concluso con successo. Brindiamo con un bel vino bianco tipico della zona e sappiamo per certo: "Qui ci torniamo!".

Tutte le info sul nostro trekking in Valle d'Itria

Slow Active Tours si occupa del trasporto dei bagagli: l'unica cosa da portare con sé durante il giorno è lo stretto necessario per le ore di cammino. Ho testato il "Fjällräven de Kaipak 28" come zainetto. È stato eccellente per le 'dimensioni' del mio viaggio: pranzo al sacco, acqua a sufficienza, un po’ di frutta, una macchina fotografica e giusto qualcosa per un ricambio.
Tutto sommato, si trova in giro tutto ciò che si vuole. Riguardo l’approvvigionamento idrico: qua e là, indicate anche nelle carte di viaggio, troverete fontane per l'acqua. È bello riempire di nuovo la borraccia di acqua fresca.

La temperatura è deliziosa alla fine di aprile. 22 gradi al sole sono perfetti, probabilmente in piena estate fa un po’ troppo caldo. Si può comunque camminare al mattino presto e nel tardo pomeriggio per evitare il caldo più forte.
Sul tipo di calze e scarpe conviene essere ben equipaggiati. I percorsi più belli sono su sterrato e probabilmente solo con le sneakers dopo pochi giorni si sentirebbe tutto sotto i piedi. Ho utilizzato calzini di lana merino, adorabili, ma sono stati un pò troppo caldi per i miei piedi.

Per tutti i tipi di viaggio che propone Slow Active Tours date uno sguardo al loro sito web, e se avete delle domande specifiche su questo o altri tour, chiedete pure.